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  • Immagine del redattoreDott.ssa Nausicaa Securo

MINDFULNESS FOR KIDS: INTERVISTA ALLA DOTT.SSA NAUSICAA SECURO


Cos’è la mindfulness?

La mindfulness è una pratica di cui si parla molto negli ultimi anni. E’ diventata il focus d’interesse di una larga parte della comunità scientifica e medica.

Il suo fondatore: Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare statunitense e Professore Emerito di Medicina presso l’Università del Massachussetts, negli anni ’80 coniò questo termine in inglese: “mindfulness”, che può essere tradotto con “consapevolezza” o " attenzione consapevole". In realtà deriva dalla parola “sati” che in lingua indiana pali significa “ricordarsi di essere consapevoli”.

Quindi si tratta di un approccio che prende le sue origini dalla meditazione buddista, ma che grazie al lavoro del suo ideatore Kabat-Zin diviene un paradigma autonomo applicato in diverse discipline mediche e psicologiche.

Si pensa spesso che ansia e stress siano prerogativa degli adulti. E invece anche i bambini ne soffrono. Di solito si manifestano con agitazione, insicurezza, problemi di concentrazione, mal di testa, mal di stomaco... Tutto ciò a sua volta diventa fonte di stress e preoccupazione anche per genitori e insegnanti.

Il training alla mindfulness diventa in questi casi di grande aiuto. E’ in grado di migliorare il benessere generale dei bambini, la loro salute psico-fisica, emotiva e sociale.

E’ una tecnica che insegna a concentrarsi “intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante” per elaborare risposte consapevoli e appropriate piuttosto che produrre reazioni automatiche o casuali.

Quali benefici traggono i bambini dalla mindfulness?

Insegnare ai bambini la mindfulness significa far acquisire loro la capacità di dirigere volontariamente l’attenzione su qualcosa, senza distrazioni, in uno stato di calma non reattiva. Ciò vuol dire diventare capaci di mantenere la mente ferma su un obiettivo, sia esso il respiro, una sensazione fisica, un’emozione, un’immagine, o un esercizio, con l’intenzione di farlo.

I bambini riescono con la pratica ad aumentare la soglia dell’attenzione, la consapevolezza dei propri sentimenti e delle emozioni, potenziare le capacità creative, ed aumentare l’autostima.

C'è un'età consigliata per iniziare?

La mindfulness può essere praticata a partire dai sei anni, quando il bambino inizia una fase di grande espansione intellettuale, può riflettere sulle cose, su se stesso e trovare le parole per descrivere ciò che prova per farsi comprendere. La pratica richiede un tempo abbastanza breve, inizialmente sono sufficienti pochi minuti al giorno, fino ad arrivare ad un massimo di 5 - 10 minuti.

Può essere utile ai bambini molto attivi?

Assolutamente sì. Il Congresso Nazionale AIDAI-AIRIPA, di maggio 2019 * verteva proprio su questa tematica.

Con la mindfulness imparano ad aumentare il tempo di focalizzazione e concentrazione sul compito, capiscono come organizzarsi e portare a termine il lavoro, acquisiscono consapevolezza del proprio pensiero e delle emozioni che sottendono il loro comportamento, capiscono come gestire la mente e apprendono ad esprimere ciò che sentono.

* https://www.aidaiassociazione.com/events/xii-congresso-aidai-airipa/

E per un bambino ansioso?

La mindfulness permette al bambino di non essere sopraffatto dalla proprie emozioni, ma di riconoscerle e saperle gestire. Consente di trovare dentro di sé un luogo in cui c’è quiete, in cui la calma placa l’ansia, un luogo in cui poter tornare ogni qual volta lo si desidera o ce n'è la necessità, per esempio durante un'interrogazione o una verifica per recuperare la concentrazione e lo stato di lucidità e sicurezza.

La mindfulness può migliorare il rendimento scolastico di un bambino?

Certo, uno dei benefici è proprio il miglioramento nell’ apprendimento e nella capacità di memorizzazione, di conseguenza nel rendimento scolastico. La mente, grazie al training, aumenta la sua capacità di restare focalizzata sul compito e, mediante importanti esercizi che vengono svolti durante il percorso, acquisisce gli strumenti indispensabili per non farsi distrarre da pensieri, emozioni, ricordi o aspettative, e quindi anche velocizzare i processi di risoluzione.

Inoltre, potenziando la creatività dei bambini li rende capaci di trovare idee e soluzioni brillanti e alternative allenando il pensiero divergente.

Cosa ne pensa la scienza?

La letteratura scientifica, a partire da quella prodotta da J. Kabat-Zinn, fondatore della disciplina, e i numerosi studi sperimentali, che negli ultimi decenni sono stati condotti nelle più prestigiose università, ritengono che la mindfulness promuova cambiamenti funzionali nel cervello incrementando la neuro-plasticità, la proliferazione neuronale, i collegamenti tra i neuroni e le diverse aree cerebrali; migliori in maniera evidente le abilità cognitive e riduca l’attività dell’amigdala, struttura cerebrale responsabile dell’ansia e della paura.

La ricerca consiglia la mindfulness come strumento validissimo per migliorare la qualità della vita, trovare la calma, la concentrazione, la serenità.

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