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Andare in libreria con i figli, anche molto piccoli, è un’esperienza di grande valore, sia individuale, sia di condivisione familiare.

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Si tratta di un tempo prezioso per vivere un’esperienza unica ed esclusiva in un luogo di incontro e aggregazione in cui coesistono suggestioni, incanto e tanti stimoli.

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Iniziare a frequentare librerie non è mai troppo presto se desiderate trasmettere al bambino l’amore per la lettura, né è mai troppo tardi se volete fare nascere in lui la passione per i libri. 

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È buona abitudine fare maneggiare i libri ai bambini sin da piccolissimi perché ogni pagina offre nuovi stimoli. Il bambino sa che potrà entrare in relazione con le immagini che osserva, e quindi con l’oggetto libro nella sua interezza,

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Portare a casa un libro acquistato insieme a vostro figlio dà un fascino e un magnetismo particolare a quel volume, che ha altissime probabilità di essere letto più volte (anche fino a consumarlo), di invogliare gli esordienti lettori alla lettura per mezzo della voce di mamma o papà.

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In quali librerie portare i bambini?

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Librerie di catena e megastore sono librerie generaliste. Offrono libri a lettori adulti, adolescenti e piccini, e a questi ultimi è riservata una sezione ridotta e circoscritta, in tanti casi non allestita con cuscini. tavolino e piccole sedie per ospitare i giovanissimi lettori che pertanto non possono sedersi per sfogliare i libri.


In queste librerie spesso non regna quella tranquillità che occorre ai bambini per sentirsi a loro agio e visionare con calma le pubblicazioni a loro dedicate. Tra queste, non mancano le collane intitolate ai personaggi dei cartoni animati e dei film di animazione che, con abili manovre di marketing riempiono gli scaffali anche di coloratissimi gadget, soddisfano le tendenze commerciali del momento ma che peccano in qualità.


Infine, il personale (dipendente) è impegnato in molteplici mansioni e sovente si interessa soltanto a dare delucidazioni sui libri al pubblico adulto, trascurando i bimbi e mostrandosi talvolta infastidito dai futuri lettori e dai lettori in erba che afferrano i libri per poterne esplorare il contenuto. 

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Le librerie indipendenti non sono legate ai grandi gruppi editoriali, pertanto offrono una scelta di qualità, attenta e accurata. Se incentrate sulla sola letteratura per l’infanzia ed eventualmente per ragazzi, le librerie indipendenti di norma sono attrezzate per accogliere i bambini nel migliore dei modi.

Innanzitutto il personale delle librerie indipendenti, nella fattispecie quelle di piccole o medie dimensioni, solitamente non è rappresentato da dipendenti bensì dagli stessi proprietari della libreria, che si dedicano con trasporto alla loro professione e che di norma hanno tutti i meriti e le qualità per essere definiti librai. Quella del libraio è un’attività che richiede profonde competenze, conoscenza sempre aggiornata del mercato editoriale e tanto amore per il proprio lavoro.

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Quali sono i benefici per un bambino che frequenta una libreria? 

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I genitori quando vanno in libreria con il loro bambino scoprono elementi molto preziosi sullo sviluppo cognitivo, sui bisogni e sulle preferenze dei figli. 

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Il bambino:

  • trascorre il tempo condividendo l’esperienza con le persone più amate, mamma e/o papà;

  • si misura con la propria emozionalità nello stimare l’interesse verso una pubblicazione piuttosto che un’altra;

  • da' libero sfogo a immaginazione, fantasia e curiosità;

  • sviluppa una sempre maggiore consapevolezza nelle valutazioni e nei giudizi;

  • accresce le competenze decisionali discernendo tra molti e differenti volumi;

  • si orienta in una selezione prioritaria da compiere al momento;

  • posticipa una scelta a una futura occasione, traendo l’insegnamento che non si può avere tutto subito e inducendo a desiderare;

  • aumenta la fiducia nelle proprie capacità e l’autostima;

  • incrementa e perfeziona vocabolario, strutture del linguaggio e fattori extralinguistici per comunicare al genitore e/o al libraio le proprie predilezioni in fatto di libri;

  • fa emergere i meccanismi relativi a situazioni difficili (es. gelosia verso il fratellino o la sorellina, timore e insicurezza nel sostenere alcuni passi importanti come l’addio al ciuccio o al pannolino, senso di abbandono quando i genitori vanno al lavoro e/o il bimbo accede alla scuola materna, inquietudine originata da creature di fantasia che popolano la cameretta prima di addormentarsi, paura del buio, angoscia indotta dalla malattia o dalla morte, ecc.);

  • impara a gestire il comportamento, nelle sue azioni e reazioni, in un luogo pubblico in cui deve regnare armonia e tranquillità;

  • partecipa ad eventi (es. spettacolo di burattini, lettura animata o ad alta voce, incontro con un autore) a cui prestare attenzione in silenzio o intervenendo solo se interpellati;

  • avere rispetto verso i libri, le cui pagine non devono essere sgualcite o strappate, ed eventuali giochi presenti in libreria;

  • condivide libri ed eventuali giochi presenti in libreria con tutti gli altri bambini presenti;

  • mette in ordine ciò che si è utilizzato (ricollocare al proprio posto i libri presi per la consultazione, sistemare giocattoli e pastelli dopo avere giocato e disegnato, ecc.).

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