“Mamma, dormi qui con me stanotte?”
“Non spegnere la luce, ti prego!”
“Oddio, domani ho interrogazione in classe…”
Quante volte sentiamo pronunciare frasi come queste dai nostri figli? Quando dobbiamo richiedere l'aiuto di un esperto?
Sì, l’ansia non è solo prerogativa degli adulti. La provano anche i bambini.
Del resto, se solo torniamo indietro con la memoria, ci ricordiamo di quando eravamo noi bambini a provare paura, preoccupazioni o ansie.
Frequentemente nei bambini i disturbi d'ansia si manifestano in relazione a timori riguardo alle figure di riferimento, agli impegni scolastici, sportivi, o sociali. Il bambino ansioso vive costantemente un sentimento d’oppressione, “un peso”, associato a un atteggiamento di attesa di un avvenimento vissuto come spiacevole e imprevisto che crea una tensione generale; incapacità di rilassarsi; apprensione; ipervigilanza; inquietudine.
Può essere presente una tendenza al perfezionismo che genera uno stato di tensione, che può sfociare in un impegno eccessivo o, al contrario, in comportamenti di evitamento.
Soffrire di disturbi d’ansia, quale fobia specifica, agorafobia, ansia sociale o un disturbo di panico, rappresenta un forte predittore di disturbi d’ansia in età adulta.
Nei bambini l’ansia può esprimersi attraverso il corpo sotto forma di sintomi somatici come mal di testa, mal di pancia, vomito, oppure si può osservare difficoltà di concentrazione e svogliatezza.
Principali forme d’ansia e sintomi
Disturbo d’Ansia generalizzata
Alti standard nel raggiungimento dei risultati .
Elevata autocritica. Spesso il bambino non prova nuove attività se non possiede la certezza di esserne all’altezza. Ha la tendenza ad abbandonare in corso d’opera se ritiene che la sua prestazione non sia adeguata.
Ricerca costante di rassicurazioni e approvazione (per es. chiedere a un genitore di rivedere compiti a casa diverse volte, per assicurarsi che sia perfetto e alleviare la loro ansia)
Atteggiamenti controllanti sugli altri (ad es. chiamando i genitori più volte al giorno per assicurarsi che stiano bene).
Preoccupazioni anche per questioni non adatte all’età (come il bilancio familiare, lo stato di salute della nonna o del fratellino).
Disturbi del sonno
Riferita sensazione d’irrequietezza
Irritabilità
Difficoltà di concentrazione
Vuoti di memoria
Disturbo d’Ansia Sociale
Paura o ansia marcate relative a una o più situazioni sociali nelle quali il bambino è esposto al possibile giudizio degli altri derivanti dall’ essere osservato fare qualcosa
Timore della critica
Le situazioni sociali temute provocano paura o ansia ed il bambino tenderà ad evitarle
La paura e l’ansia sono sproporzionate rispetto alla reale minaccia derivante dalla situazione.
Fobia specifica
Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifici (per es. volare, altezze, animali, iniezione, sangue);
Reazioni: pianto, scoppi di collera, immobilizzazione (freezing)
La situazione o l’oggetto fobici vengono attivamente evitati, oppure sopportati con paura o ansia intense.
Disturbo d’ansia da separazione
Difficoltà persistente a lasciare i genitori/persona di riferimento o l’abitazione.
Timore costante ed eccessivo che possa accadere qualcosa di tragico a un genitore/persona di riferimento, o a se stesso.
Rifiuto continuativo nel tempo di allontanarsi da casa o di rimanere a casa da soli.
Incubi ripetuti di separazione dai genitori/persona di riferimento o di perdersi in un luogo sconosciuto.
Comparsa di sintomi e malesseri fisici veri o presunti, ogni volta che ci si deve allontanare da casa o dai genitori/persona di riferimento. Ad esempio il bambino può lamentarsi o soffrire di mal di testa, dolori addominali ecc.
Tendenza a essere a richiedere attenzione e presenza costante da parte del genitore o di una figura significativa fino a risultare “appiccicosi” e invadenti.
Umore ansioso e depresso, apatia e disinteresse, irrequietezza e forte malinconia se costretti a restare soli lontano da casa.
I sintomi possono impedire al bambino che ne soffre di dedicarsi alle comuni attività tipiche dell’età (impegni scolastici, sportivi, amicizie).
Terapia dei disturbi d’ansia in età evolutiva
Il riconoscimento precoce di un problema d’ansia e una corretta presa in carico del problema può ridurre il rischio che si sviluppino problemi più gravi in una fase successiva, o che s’instaurino delle patologie.
Alcuni suggerimenti utili per i genitori
Spiegate al bambino cosa sono l’ansia e la paura. Parlatene con lui. Cercate però di averlo prima chiaro voi e di usare parole adatte. Potreste leggergli dei libri per bambini con protagonisti che si sono trovati in difficoltà e che alla fine hanno superato le paure.
Aiutate il vostro bambino ad esprimere le sue emozioni parlandone, giocando, guardando e commentando assieme dei film.
Ascoltate e cercate di comprendere i suoi sentimenti, i suoi stati d'animo e aiutate vostro figlio a capirle lui stesso.
Gestite la vostra eventuale ansia e mantenete la calma.
Incoraggiate il bambino a non evitare le situazioni ansiogene, ma affrontarle gradualmente, anche molto gradualmente se serve e rispettando i suoi tempi.
Aiutatelo a sviluppate un pensiero realistico. Abbracciate con lui la possibilità dell’incertezza. Non si può avere il controllo su tutto e dobbiamo accettarlo. Gli imprevisti fanno parte anche del bello della vita.
Premiate gli sforzi e i piccoli risultati.
Bibliografia
Braconnier A., Piccoli o grandi ansiosi? Come trasformare l’ansia in una forza, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2003
Colombo G., “Disturbi dell’affettività e dei sentimenti”. Manuale di Psicopatologia Generale, Cleup, Padova, 2001
Fava Vizziello G. (2003). Psicopatologia dello sviluppo. Il Mulino, 2003.
DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014
Rapoport, J., Whitaker, A., Davies, M., Leonard, H., Swedo, S., et al (1989). Childhood obsessive compulsive disorder : a two-years prospective fol- lowup of a community sample. Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, 28, 528-533.